Riflessioni sul colore di Mario Masneri
Considerando unicamente le colorazioni del bassotto tedesco oggi ammesse, queste vengono regolate da 4 loci: A(agouti) – B(brown) –E(estensione) – M(merle).
Con la loro presenza e le diverse interazioni, essi permettono il manifestarsi di tutte le colorazioni riconosciute.
A – AGOUTI (controlla la sintesi e la distribuzione della feomelanina e dell’eumelanina)
ay (DOMINANTE su tutti i loci della serie e recessivo solo sul locus A, nero dominante non presente nel bassotto). Determina la colorazione del mantello prevalentemente rosso, a volte con punte dei peli nere o singoli peli interamente neri.
aw (RECESSIVO solo sul fulvo, DOMINANTE sui rimanenti della serie allelilica). Questo allele determina il mantello color “lupo” tipico di molte razze nordiche, nei bassotti tedeschi si definisce “cinghiale”.
at (RECESSIVO su entrambe i precedenti). Il mantello determinato da questo allele è lo scuro con focature in sede fissa. Affiancano l’azione di questa prima serie, i loci sottoriuportati.
B- BROWN (controlla la piena o non manifestazione dell’eumelanina)
B è l’allele dominante della serie, quando presente permette all’eumelanina di manifestarsi nel suo colore nero intenso.
b Recessivo rispetto a “B”, modifica il mantello nero in marrone. Anche il colore degli occhi è spesso più chiaro, come le rime palpebrali, il naso e i polpastrelli che risultano marroni e non neri.
E – ESTENSIONE
EBR presenza di tigratura.
ebr assenza di tigratura Nei mantelli focati le tigrature sono visibili solo sulle focature fulve.
M – MERLE
M allele dominante che determina l’interessante modificazione della colorazione apprezzata, con il mantello in parte della colorazione originale con comparsa di pezze decolorate più chiare con distribuzione casuale.
m allele recessivo che determina la normale colorazione del mantello.
Dopo questa premessa chiariamo che – attualmente – lo standard di razza descrive come colorazioni del bassotto tedesco ammesse, unicamente le sottodescritte.
Nel pelo corto e nel pelo lungo, l’unicolore fulvo, regolato dall’allele ay della seria Agouti (che controlla la sintesi e la distribuzione della feomelanina e dell’eumelanina), dominante su tutti i loci della serie presenti nel bassotto. Con o senza peli neri frammisti. È desiderato un fulvo forte e pieno, il giallo è meno desiderato. Peli neri frammisti, detti carbonature, non devono essere considerati un difetto. Normalmente la colorazione di unghie e mucose è nera. Sono ammessi anche fulvi con pigmentazione di tartufo mucose ed unghie marroni, sono cioccolato fulvo, la cui colorazione è determinata dalla presenza di eumelanine marroni in assoluta assenza di nero, anche le eventuali carbonature, saranno costituite da peli marroni, pertanto scarsamente apprezzabili.
Il bicolore, determinato dal locus at, della serie Agouti (recessivo su tutti i loci della serie) comporta una colorazione nero cupo o, se mancano le eumelanine nere per l’azione del gene per la riduzione di queste, locus b della serie brown, il marrone, con segni di colore ruggine o gialli (focature) sopra gli occhi, ai lati della mascella e del labbro inferiore, sul margine interno delle orecchie, sul petto, nella parte interna e posteriore degli arti, delle zampe, attorno all’ano e da qui fino a circa un terzo o alla metà della zona inferiore della coda. La colorazione delle focature è bene che sia il più intenso possibile preferendo il fulvo al giallo. Una focatura troppo o troppo poco estesa oppure troppo sporca (quasi nera), è da considerare difettosa e penalizzabile.
L’arlecchino, con la comparsa delle caratteristiche pezze decolorate, indotte dal gene M dominante sulla colorazione normale, che determinerà la comparsa di aree decolorate di colore fulvo chiaro sul fulvo, grigio sul nero, beige sul cioccolato.
Il tigrato, determinato dal gene dominante di estensione Ebr che, quando presente, determina sulla colorazione fulva la comparsa delle caratteristiche striature scure. Il naso e le unghie si presentano come nei bassotti unicolore e bicolore. Ricordo che se tale gene agisce su soggetti bicolori la tigratura sarà apprezzabile unicamente sulle focature.
Nel pelo duro, oltre a tutte le colorazioni precedentemente descritte, avremo la caratteristica colorazione cinghiale, determinata dal gene della serie Agouti aw (recessivo sul fulvo e dominante sul bicolore), dove ad aree focate come nel bicolore si associa nelle parti dove nel bicolore è presente il colore solido, una colorazione caratteristica determinata dal fatto che ogni singolo pelo è colorato a bande alternate chiare e scure. Tale colorazione comprende innumerevoli sfumature che andranno dal cinghiale chiaro al cinghiale scuro (quasi un nero focato). Le marcature a sede fissa, sono spesso meno nette, pulite e più estese che nel bicolore. Se mancano le eumelanine nere per l’azione del gene per la riduzione di queste e rimangono solo quelle marroni, il colore diviene cinghiale marrone, dove il nero è sostituito dal cioccolato, con pigmentazione di tartufo mucose ed unghie marroni.
Inoltre, con l’inserimento del gene Merle, avremo la comparsa del Merle cinghiale, sia nero che marrone, dove il merle sarà poco evidente nel cinghiale chiaro e più evidente nei soggetti cinghiale scuro.
Pertanto nessuna alchimia o sperimentazione stanno alla base delle varie colorazioni del bassotto tedesco che possono comparire, ma unicamente le manifestazioni fenotipiche che la presenza o assenza di determinati geni determinano con la loro azione.